domenica, luglio 30, 2006

A/c

Non dico che fosse fame o sete o desiderio del fresco nell'afa o del caldo nel gelo era qualcosa che non può giungere a sazietà non era gioia o tristezza non era legata alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi era in me e fuori di me.
N.Hikmet
E' come se mi fossi appena svegliata qui, dopo un lungo sogno, durato quasi un mese... Un po come quando all'improvviso ci si guarda allo specchio e ci si rende conto di quanto siano cresciuti i capelli, io mi ritrovo all'improvviso qui, in un altro mondo. All'improvviso. Non so se quella dei capelli rende l'idea ma a me a volte succede. Non so se c'entra il fatto che oggi non sembra di essere nel Canavese ad Ottobre, ossia non c'e la consueta umidita trasformata in foschia che appanna il sole, i 50 piani di specchi e forse anche l'umore... No, beh, non credo c'entri... Piuttosto il fatto che son venuta in citta di prima mattina e tutto assume colori e forme diverse quando si vedono le cose in un altro orario, un po come fosse da una nuova prospettiva... Sara' che sono andata a ritirare il mio primo stipendio, che ho fatto un giro nel supermenrcato che era quasi vuoto, e molti di voi sanno quanto ami andare ai supermercati all'estero e chi di voi condivide questa passione qui impazzirebbe, ci starei dentro delle ore e non solo per l'aria condizionata, ma per le mille cose strane che vi si trovano, etichette da decifrare, frutti da tastare, colori e odori da assorbire... uh...una meraviglia! Questa settimana ho chiesto di lavorare il pomeriggio sera cosi che mi possa permettere queste gite fra cose ordinarie in orari non comuni. Ho sempre prediletto lavori che mi permettessero di fare cio. Ricordo che anche nel periodo della scuola ero sempre eccitata quando si andava in gita o per strani motivi non andavo a scuola perche potevo vedere il mio paese in orari diversi dai soliti, in orari in cui le signore vanno a comprare il pane, in cui si incontra gente che non si vede mai, e ho sempre invidiato un po i vecchietti che portano a spasso il cane o i nipoti al parco perche non hanno orari, ne consueti ne non... L'altra sera sono andata al cinema dove che lo crediate o no durante il film non sono riuscita a finire la suepr gigante porzione di popcorn a forma di palazzo quasi a dimensione reali seppur avessi ordinato il piu' "small", cosi sono dalla sala e dal centro commerciale che la ospita stuzzicandone gli ultimi scoppiettii e una volta varcata la porta dell'uscita mi son sorpresa nel sentire la mano che si accingeva dentro al "palazzo" letteralmente gelata! incredibile! l'aria condizionata era rimasta intrappolata fra i pop corn! stessa aria condizionata che fa si che tutte le volte che esco dal mio studio mi si appannino gli occhiali da sole e mi venga sempre una gran voglia, di lana, di maglioni, di neve...la stessa di cui sotto...

giovedì, luglio 27, 2006

Affronta gli ostacoli e fa qualcosa per superarli. Scoprirai che non hanno neanche la metà della forza che pensavi avessero.

N.V.Peale

Tutto è più semplice di quanto pensi ed allo stesso tempo più complesso di quanto immagini.
J.W.Göethe

Influenze

Da ieri qui ci sono 45 gradi con un tasso di umidita del 80% e quando si deve uscire si ha quasi paura a farlo. Nonostante cio il management del mio resort che e' lo stesso di Grosvenor House, un altro city hotel sotto la stessa direzione, hanno avuto la fanstastica idea di fare l'annuale "Team Building" che letteralmente tradotto significa "costruzione del team", per far si che gli staff dei 2 resorts e di dipartimenti diversi dello stesso si conoscano e facciano amicizia dato che si e' talmente in tanti che spesso non ci si conosce neanche dopo anni che si lavora "insieme", e' da piu di un mese che e' iniziato e non e' ancora terminato. Poco importa a loro che la temperatura non ci permettesse di fare un passo senza sudare, hanno organizzato giochi con la palla, gommone e pitture a mezzogiorno in spiaggia! e fino a che non si sveniva non si poteva sfuggire a questa tortura essendo calcolata come giorno lavorativo e soggetta a voto a fine giornata. Come poteva il mio nuovo soprannome datogli non avere successo?: "Team Killing!".
In qualche modo la giornata e' finita, e nonostante la mia iniaziale neglettaggine devo anche ammettere che nonostanet aver perso meta del mio peso in liquidi, ingurgitato almeno 4 litri di acqua e rovesciatemi altrettante bottiglie in testa per refrigermarmi un po', mi sono divertite durante questa americanata che includeva una caccia al tesoro e che tutti indossassimo la t-shirt "to be the best". (non ridete!)
Mi ha fatto pensare e rendere conto di quanto io stessa sia la prima a farmi coinvolgere e mimetizzzare dai preconcetti, dalla divisa e dall'aspetto. Il fatto che fossimo tutti vestiti uguali, complice il fatto che non conosco ancora praticamente nessuno se non per identificazione di dipartiemnto grazie alla divisa che indossa e al badge, ha fatto si che i sorrisi e le gentilezze fossero equamente distribuiti o comunque per pure chimicita' di amicizia non spinte da nessun altra influenza. Tutto il giorno un ragazzo filippino mi ha adottata e coccolata quasi in ignoto, senza presentarsi ma seguendomi sempre cercando di non farsi mai notare, per essere sempre li pronto con una bottiglietta di h2o quando mi asciugavo il sudore, porgermi un asciugamanino refrigerato, aprirmi la porta, portarmi da mangiare, e "casualemte" finiva sempre nel mio gruppo. Non ne so il motivo, io giuro che non l'ho mai visto prima d'ora, forse perche su 60 ero l'unica donna, non so, ma il modo gentile, delicato e carino con cui e' riuscito in tutto cio non mi hai messo a disagio, ne permesso di rifiutare una sua carineria, a parte l'ultima, quando mi ha invitato al suo compleanno fra pochi giorni e mi ha chiesto il numero di telefono. Ed q' qui che mi sono sentita terribilmente strega nel non accettare ne l'uno ne l'altro perche il suo assomigliare a Ciccio Bello era tanto carino quanto poco attraente. E cosi come per l'uniforme mi sono vergognata come non mai di essere cosi spregevolmente influenzata dalla non-cravatta e dalla non-bellezza.

martedì, luglio 25, 2006

Si parla tanto del bello che è nella certezza; sembra che si ignori la bellezza più sottile che è nel dubbio. Credere è molto monotono, il dubbio è profondamente appassionante. Stare all'erta, ecco la vita; essere cullato nella tranquillità, ecco la morte.
O.Wilde

Caldo!

Oggi ho scoperto come mimetizzarmi in mezzo algli indiani. Questa sera sono uscita per caso con una camicia comprata in India e nessuno mi guarda piu come fossi un aliena, al lavoro sto imparando l'hindi piu' rapidamente dell'arabo e oggi mi son accorta star iniziando a dondolare la testa come le tartarughine che si mettono sopra al pc per annuire e coloro che son stati nella terra delle mucche e del cardamomo sanno bene di cosa parlo... E son passate solo 3 settimane! non riesco ancora a mangiare con le mani il tikka massala ma credo che fra poche lune ce la potro fare...
A parte gli scherzi, il caldo si fa sempre piu intenso e palpabile e la sensazione di sciogliersi e disidratarsi dopo 10 minuti senza aria condizionata altrettanto.
Di questa convivenza indiana sto assorbendo di tutto, bene e male, fra un po portero il bindi (pallino sopra al naso) come portafortuna e se mi sposero con uno di loro mettero l'orecchino al naso. Ma non mi abituero mai al non sapere cosa sia una coda. Mi incazzo sempre un casino perche io da tonta mi ritrovo sempre a fare la coda per il cinema, per una bibita, un biglietto, la lavanderia e 10 persone che mi passano davanti sopra, sotto, ignorandoti, e magicamente senza toccarti, come se fossi una mucca, sacra, intoccabile ma dannatamente superabile! Fu*^k! che nervoso! E mi sento cretina perche non riesco fare altrettanto, questione di retaggio culturale, non lo so, ma mi da veramente fastidio.
Mi sono invece abituata molto bene e piuttosto rapidamente e non pagare mai quando si esce con degli uomini, abitudine piu araba che indiana, credo ma comunque piacevole, e, dato che qui non si puo entrare in nessun locale se non accoppiati, cio significa non pagare mai. Non importa che siano amici, colleghi, gay, che ci vogliano provare o no, il portafogli qui, la donna non to deve neanche toccare! E questo mi piace molto, anche se il mio femminilismo a volte fatica a non insistere un po, ma non vorrai mica offenderli Barbara! e cosi taccio,e dentro di me sorrido.
Le mie colleghe indiane con l'orecchino al naso non vedono l'ora di andare a casa, dopo il lavoro per stare con il proprio marito. In India a 24 anni la donna deve essere sposata. Se sono qui o fuori casa prima di questa eta' e non ancora sposate stai pur certo che durante le loro prossime vacanze che siano di 2 giorni o 1 mese tornano "di qualcuno" perche il padre al loro ritorno a casa le fa trovare spesso a loro insaputa in un bel pacchetto il sari da sposa, l'henna pronto per pitturare mani e piedi e il marito, che puo essere un cugino, uno che vive nella stessa strada o che puo offrire a sua figlia una continuita' di benestare uguale a superiore alla sua e che quasi mai la figlia ha visto o conosciuto. Non e' una realta cosi lontana quando si convive con loro, quasi non ci si accorge che non sono stati loro a scegliersi. Per loro e' normalita' sanno che in ogni caso DEVONO piacersi, devono trovare il loro equilibrio, devono cercare di di innamorarsi e cosi fanno piani, viaggi, uscite, uan vita normale insomma, si adattano e a quanto vedo sono felici,forse piu di alcune coppie che conosco e che " si sono scelte". E anche se ho sempre pensato che fosse folle, adesso vi diro che non disdegnerei essere un indiana e poter assorbire per osmosi anche questa tradizione. Quanti problemi in meno! Beh, a parte gli scherzi, ci sono momenti in cui ho seriamente pensato che fosse una fortuna. Sara' per la solitudine che questa vita comporta, per l'assalto (quasi letterale) che si ha quando si arriva in un nuovo posto, sempre e immancabilmente di coloro che ci interessano meno. Se su due amici mi piace uno stai pur certa che ad accompagnarti a casa sara' l'amico. E' una legge di Murphy che non sono ancora riuscita a schivare...
Ma l'amore che cos'e'... e' bravo chi lo sa capire...
Ma l'amore cosa fa, puo fare di tutto ma non del male...
Luca Carboni

domenica, luglio 23, 2006

Nessuno può toccare la grandezza di cui pur è capace, se prima non ha la forza di vedere la sua piccolezza.

B. Russell

Fa un caldo insostenibile, avete presente quando ci si brucia con il ferro da stiro o il forno e accidentalmente la stessa ferita passa vicino ad una fonte di calore che sia un phon, una marmitta, un pullman con il motore acceso? Beh, e' proprio cosi che ci si sente a passeggiare per Dubay in estate e dicono che questo e' niente rispetto a cio che sara in Agosto... non posso immmaginare cosa cio significhi... avere una ustionatura su tutto il corpo ed essere passati alla brace come il Kebab? My God! A parte il caldo che viene ovviato laddove possibile con l'aria condizionata altissima e freddissima domani son gia tre settimane che in un modo o nell'altro sopravvivo in questa terra. Oggi ho iniziato ufficialmente il mio lavoro sotto la protezione dei miei colleghi che mi trattano come se fossi di porcellana e la tensione e' alle stelle ad ogni minuto che passa, ad ogni squillo del telefono del Duty Manager che porto sempre con me per avvertirmi di qualsiasi emergenza, oggi son scattati ben 2 allarmi del fuoco, una cliente e' svenuta in spiaggia, un altra ubriacata e per fortuna questa dicono e' la normalita, nessun fuoco vero e nessun ricovero ospedaliero... e poi i manager's meeting a cui presenziare e rendere noti a tutti i vari problemi e reclami affrontati nel corso della giornata con la monarca manager che ti fulmina con lo sguardo e tutti i capo dipartimento ognuno con un accento, cultura, colore di pelle e esperienze decennali nel settore. Ed io con il mio italianissimo inglese a cercare di non balbettare dall'emozione... Insomma, ogni ora, ogni squillo del telefono una prova, una sfida, una palpitazione... A rendere il tutto un po piu salato perche senno sarebbe troppo semplice, i diversi modi di dire si, di conforntarsi, di cercare di insabbiare, di ignorare, di far sentire fuori luogo, di ironizzare, di insegnare, di far notare qualcosa, tanto che ogni tanto bisogna appartarsi per cercare di dare un ordine e priorita alle cose, per non perdercisi... Una luce, come quella nel deserto di cui sopra e' cio che mi ci vorrebbe sempre...

venerdì, luglio 21, 2006

Primi scatti

Salamalecum a tutti, vi scrivo in una delle prime giornate di sana avanscoperta in cui son finalmente riuscita a riposare fino a pomeriggio inoltrato e a visitare un nuovo Mall. Allego il primo collage dei primi scatti di queste prime 2 settimane, sto lavorando per il prossimo che ritragga meglio la realta meno luccicante e piu vera nella quale mi ci ritrovo sempre senza obiettivo e laddove questo stonerebbe, ma studiero il modo per farvi vivere il fascino sotterrato che anche questa terra sa offrire. Lontano dalle stelle d'oro, dall'aria condizionata, dal "pulito" perche il vero nasce dalla terra, dallo sporco, dalle gente, dal nero... Ma sarebbe sbagliato negare che Dubai a primo acchito e' il preconfezionato, i pacchetti tursistici, le Mall in cui ci si perde letteralemte fra saldi e dimensioni sovrumane,etc... In questo primo collage i primi giorni, l'entusiasmo dell'arrivo, alcune foto del mio posto di lavoro, il resort, appunto, la pista da sci "Ski Dubai" nel centro commerciale Mall of Emirates, il famoso 7 stelle Buji Al Arab a cui passo davanti andando al lavoro, la mia cartina di riferimento della citta' che si sta protendendo verso l'assoluto, il piu impervio...: l'alto e il mare..., il mio nuovo e obbligato taglio di capelli, la mia divisa, e l'amato deserto con cammelli, shishas, tatuaggi di henna e il caro, a me nuovo ma gia' amato deserto di cui per ora ho avuto solo un assaggio ma che voglio godermi il piu possibile...

giovedì, luglio 20, 2006

Picture!

Foto del primo party d'estate di parte dello staff proveniente come vedete un po da tutto il mondo... Ed io e il mio nuovo taglio di capelli non siamo mai sembrati cosi...bianchi! ( la qualita e' un po scandete ma mi riprometto di farne di migliori...)

domenica, luglio 16, 2006

Indira

Salamalecum! eccomi qui, ad esplorare un nuovo quartiere di Dubayy, sembra popolato solo di Filippini... e a refrigerarmi un po in un internet cafe di questa pazza citta in cui i contrasti di cui sotto non smettono mai di stupirmi, giorno per giorno e ora per ora disorientandomi piu di quanto credevo fosse possibile... cosi come questi anche il caldo e l'umidita' crescono proporzionalmente di ora in ora rendendo le corse fra un aria condizionata e l'altra sempre piu veloci e massacranti anche se si tratta di pochi metri. Il potere del tempo. E' incredibile come questo possa lenire, guarire, assottigliare, far sentire meglio....ha un potere indicibile. Ogni mattina lo svegliarmi in questo strano mondo e' un catapultarmi sempre meno brusco, meno violento in un mondo cosi diverso... dai miei sogni rinfrescati di aria condizionata all'umidita penetrante, continui contrasti e sole accecante del "la' fuori"... E sembra che io assomigli con il mio nuovo taglio a Indira Ghandi... oh Jesus! Chi l'avrebbe mai detto?

venerdì, luglio 14, 2006

Ciao a tutti, so che a leggermi siete sempre piu numerosi e che in risposta ai miei numerosi pensieri e turbamenti il calore che mi trasmettete e' sempre piacevole e a volte commuovente. Vi scrivo in una serata in cui i piedi e il sorriso sono distrutti cosi come lo spirito di vittoria che mi dovrebbe sostenere in situazioni di stress come questo e mi dispiaccio in anticipo se questa mia sara un flusso di pensieri forse scoordinato e senza molto senso. Oggi qui e' festa, per le strade vi sono ingorghi che fan si che a percorrere i soliti 5 minuti in macchina ci si impieghi 1 h e 45, e non esagero! non solo sembra di essere a Mombay, ma addirittura a Calcutta! un cosa indicibile. Uomini, uomini uomini. Un contrasto dietro l'altro. Quando in divisa da manager DEVO sorridere, appena esco dallo sfarzo protetto dall'aria condizionata che dimezza i gradi mi ritrovo immersa in un mondo in cui il sorriso e' poribito, una condanna, dove le donne non ci sono o hanno scoperta solo la pupilla. E questo e' simbolico di tutto qui a Dubayy, dove i tanto sognati sceicchi fanno a gara (letteralemente)per costruire la struttura piu alta PER PURO SFIZIO in qualsiasi fazzoletto di terra ancora disponibile e migliaia affittando le vite, mani sudore e energie di tutto quell'est asiatico che a migliaia vive ai confini della citta', del lusso, degli sfarzi, senza sosta. Sono confusa. Mi chiedo se sono per caso finita ai confini con la realta' quando al mattino, andando al lavoro li vedo ammassati su questi pullmini strapieni con le teste fuori dai finestrini non per respirare ma perche dentro non ci stanno. E la loro vita qui non vale niente. Che differenza ce' fra quella di uno sceicco e la loro? I soldi? Sono confusa, disgustata. Vivo ai confini di questa e quelle realta'. Convivo insieme a molti di questi grandi lavoratori che vengono qui perche non ci sono tasse a guadagnare lontano dalle loro famiglie che forse non vedranno piu cio che un nostro cliente nel resort spende per una bottiglia di acqua Evian. Soo un po disgustata. Mani sporche e occhiono neri iniettati di sangue che contrastano con queste vesti candide lunghe e un po trasparenti di questi omoni il cui nome e' sempre anteceduto da "HH: His HIghness", "Sua Altezza". Oggi ho visitato l'appartamento che sta a l 16 piano del mio resort del proprietario di questo, HH Sheikh Ahmed bin Saeed Al Maktoum, non ci sono parole per descriverlo. Cose high tech che non potevo neanche immaginare esistessero. Il bagno grande quanto 5 suite presidenziali... Non perdo altre parole per descriverlo. Venendo a me.... ieri sera ho partecipato al mio primo "party" ai confini di questa realta' organizzato dal Front Office Manager che va in vacanza in India per un mese e che e' una persona splendida oltre che uno stragnoccone e molto in gamba. Beh, si e' bevuto ai ritmi di musica anni 90, e per la gioia di mio padre (...) son stata contesa rispettivamente da un egiziano, keniota, tunisino (anzi 2!) e un mauriziano ( si dice cosi?!?!?). Essendo io ai confini, non e' stato fatto in uno dei club piu trandy della citta bensi in un giardino nel villaggio dello staff con 46 gradi e l'umidita e il sudore che trasudavano piu dell'alcohol. Un'avventura. Continuo a chiedermi cosa ci faccia io qui, cosa debba imparare oltre che l'arabo, l'hindi e beh, il lavoro.... Proprio non me lo so spiegare, nell'incertezza non mi rimane che proseguire e vedere cio che mi si dispieghera davanti anche se continua ad essere una dura, durissima lotta in cui i contrasti di cui sopra non aiutano. Vi abbraccio forte a tutti, devo scappare senno perdo il bus. Ma presto riaggiornero spero meno contrastata e un po piu fresca...

lunedì, luglio 10, 2006

Buttata nell'oscurita'

Quando camminiamo fino al limite di tutta la luce che abbiamo, e facciamo un passo nell'oscurità del non conosciuto, dobbiamo credere che accada una di queste due cose.
Ci sarà qualcosa di solido in cui mettere il piede, o ci verrà insegnato a volare.
(P. Overton)

I'm Proudly ITALIAN

Non me ne e' mai fregato nulla del calcio ma mai come ieri sera mi sono sentita Italiana, nervosa, ho fumato, bevuto, camminato, quasi pianto, manco fossi stata Lippi... Sara' stato perche ero in una sala enorme con screen in ogni angolo e cu circa 500 persone presenti ero credo l'unica vera italiana... Strano e motivo di nervosismo il guardare la partita con meta' spettatori supporters della squadra avversaria... che nervoso! Molto delusa da quel stra-gnoccone di Zidane, mi sono assaporata la vittoria come non mai e da ora in poi qui non sono piu'... "the new girl", ma "THE ITALIAN GIRL" e anche se a voi puo sembrare una sciocchezza, vi assicuro che se foste qua non lo sarebbe...

E' dura...

Ciò che non mi distrugge, mi rende più forte. F.Nietzsche

Finalmente ad una settimana dal mio arrivo ho un po di tempo libero da dedicarmi e dedicarvi e rispondere alle mille domande che mi fate via email, e se riesco conto di implementare quel che diro qui via email in maniera un po piu personalizzata.
Beh, inutile dire che e' tutto bello facile ne che sia una passeggiata. Anzi...questa prima settimana e' stata e continuera ad essere estremamente dura, tant'e che mi sembra di essere qui da sempre e di non essere nessuno se non che cio che sono qui e adesso. MI costa fatica ricordare chi sono, da dove vengo, che non sono sola, perche ho scelto di fare questa ennesima esperienza... Molti di voi si sono stupiti di sapermi qui, e mi dicono..."tu?!?la'?!?!?" beh...effettivamente ci azzecco veramente molto poco con questo mondo a 5 stelle fra hummer e piste da sci... proprio pochino, forse nullla ed e' proprio da qui che nasce la durezza dell'esperienza. Coloro che mi conoscono un po meglio sanno pero che non mi piacciono le cose semplici e devo sempre "to challenge myself", sfidarmi... e diciamo che questa sfida e' decisamente piu' difficile di cio che credevo, quasi inimmaginabile e difficile da descriversi, cosi come le foto non rendono giustizia, neanche queste parole potranno darvi idea della realta' che sto vivendo...
Cerchero' comunque di darvi un idea, dei nomi alle maggiori difficolta' incontrate sin ad ora. Primo, non ci sono europei o meglio dire, i bianchi sono pochi e, seppur questo sia cio che piu mi entusiasma delle esperienze che sto vivendo di recente, adesso rende tutto piu difficile soprattutto perche non capisco un benemerito cazzo dell'inglese dei miei 899 colleghi. Tutti e dico TUTTI non solo nel mio resort ma nella citta' sono indiani, pakistani, filippini con minoranze di arabi (locali che sono circa il 10%, lo giuro!), indonesiani, nepalesi, egiziani, messicani. E la lingua, vi assicuro, quando e' la stessa con cui si deve lavorare, e' un problema. Ed io che credevo di sapere l'inglese mi ritrovo come quando a 18 anni mi sono catapultata in Inglilterra con 2 bimbi da guardare non facevo che annuire e far finta di capire onde evitare di sembrare deficiente. Esattamente come 10 anni fa. Un casino!
Altra difficolta' legata a cio e' la diversa sensibilita', ironia, rapportarsi agli altri, verso il lavoro, il caldo che per me e' un qualcosa di molto vicino al limite di sopportabilita' umana dovuto all'umidita' che non solo penetra ma ti insegue ovunque, anche sotto al continuo getto di aria condizionata che qui e' indispensabile come l'acqua. Diversita' che un giorno saranno motivo di "sggezza" ma che adesso ingigantiscono la solitudine. Sempre lagato alla mia diversita' il fatto che tutti conoscono me ma io non riconosco nessuno, per me sono tutti esattamente uguali con lo stesso identico nome. Capelli, pelle e occhi neri. E questo, credetemi e' un vero problema essendo il mio resort MASSIVE, grande come una citta' e il mio ruolo un punto di riferimentoe filtro per e fra tutti i dipartimenti e gli ospiti. Un gran casino. Mi son gia persa almeno 20 volte fra un ristorante e una cucina, un cunicolo del back of the house e una suite imperiale cercando il tailor piuttosto che la mia successiva "lezione". Adesso sono in training, ogni ora circa vengo adottata da occhi diversi in dipartimenti altrettanto diversi. Imparerei moltissime cose se capissi tutti e tutto, cose interessantissime sull'ospitalita' e sul turismo che, qui, come per l'inglese, credevo di conoscere, invece...
Beh, il training durera' all'incirca uno o due mesi dato che il ruolo che dovro' ricoprire non solo mi spaventa tantissimo ma richiede che io sappia tutto tuttissimo e conosca tuttissimi nel resort. Il lavoro anche e' decisamente al di sopra delle mie aspettative e -temo- talvolta anche delle mie capacita'. Molto duro, competitivo, richiede studi, conoscenze di campi e cose che non so neanche pronunciare ma credo che possa piacermi e anche molto... ed e' questo al momento a farmi lottare per farcela.
A semi-posteriori non posso che pensare che tutto sia strettamente collegato, che ogni eseprienza ci prepara insonsapevolmente a quella successiva, il mio vaiggio in India, i mesi trascorsi alle Maldive, gli anni in giro per Columbus...
Non posso evitare di pensare anche che tutto sia simbolico anche del mio centrare poco con questo posto, i miei capelli indomabili, ribelli e illegabili che seppur tagliati come da richiesta del mio boss continuano a esser rifiutati dal management perche inadatti al luogo, i miei piedoni che soffrono terribilmente a stare 10 ore al giorno su un tacco con il costante sorriso e...beh... cose che fanno parte di me, che non posso cambiare. Lottero finche non mi verra chiesto di farlo, e temo che prima o poi possa acccadere...
Al di la di questo la citta' e' un qualcosa di indescrivibile, e' un posto in cui si puo potenzialmente vivere bene, c'e' tutto cio che si puo immaginare e oltre. I centri commerciali non hanno nulla a che vedere con i nostri, sono da vedere, da vivere, da assaggiare. L'altro giorno nel vedere la pista da sci in mezzo ad uno mi sono letteralmente commossa... I pochi sceicchi che si aggirano di bianco vestiti sono molto orgosliosi, fieri, non incrociano mai lo sguardo con nessuno, guardano oltre, sempre... hanno un fascino che non vi so descrivere... la citta', quella luccicante, alla fine non e' che la materializzazione dei loro sogni...

mercoledì, luglio 05, 2006

"Welcome on board!"

"Welcome on board!" Questo cio che miviene detto piu di frequente da tutti,mille facce,mille culture,mille nazionalita. mille nomi impronunciabili e inricordabili. Che meraviglia! Il vortice in cui sono entrata mi ha assorbita piu' del previsto, e non ho tempo di scrivere oltre che non sapere neanche da dove iniziare tante sono le emozioni, sensazioni, pensieri, adrenaline, timori, entusiasmi, solitudini,cambiamenti e cose da imparare che come in un vortice si sono impossessate di me e di ora in ora si sovrappongono e moltiplicano. Certo sembra di essere su un altro pianeta. E sin ad ora la lezione che ho imparato e' che nessuna foto, nessun guidizio,nessuna lettura puo' rendere giustizia al vedere e vivere una citta ne un esperienza, questa in primis... Mai. Ho sbagliato io stessa a farlo e adesso non faccio che rimanere a bocca aperta di fronte a tutto,che sia ungrattacielo,i 48 gradi ne l'artificiosita' del tutto. Vorrei avere piu tempo ma ho un appuntamento con un amico a Bus Dubayy, per cuid evo scappare. appena riusciro a trovare un po di equilibrio in questo vortice e appena capiro' dove son finita scrivero di piu... Nel frattempo... scrivetemi!Un abbraccio e a tutti,grazie per le belle parole di commiato e incoraggiamento che porto sempre con me...

lunedì, luglio 03, 2006

Via si va...

Vorrei essere sempre cosi'...prossima al volo. Una nuova energia mi muove, mi anima, emoziona e beh, si, commuove anche... viva! ecco come mi sento... VIVA...

Mi dice la mia casa: "Non abbandonarmi il tuo passato è qui".
Mi dice la mia strada: "Vieni, seguimi, sono il tuo futuro".
E io dico alla mia casa e alla mia strada:
"Non ho passato, non ho futuro".
Se resto qui, c'è un andare nel mio restare:
se vado là c'è un restare nel mio andare.
Solo l'amore e la morte cambiano ogni cosa"
(Khalil Gibran)

Collage

Dalla scozia a Lisbona, vi ci trovate?!?

sabato, luglio 01, 2006

Francesca

Partire è un pò come morire. Nulla è al momento per me più vero. Tutte le volte, forse man mano che si avvicinano i 30 sempre più, le "morti" si fanno sempre più credibili e le lagrime sempre più "solcanti". Partire senza sapere quando tornare, nè a cosa si va incontro è bello, eccitante, avventuroso ma altrettanto difficile, pauroso e destabilizzante. Questa sera ho iniziato con i saluti. I più temuti, i più difficili. Mia cuginetta Francesca di appena 16 mesi. Quasi straziante. Il sapere che mi perderò i mesi della scoperta del mondo, dello sganarsi dei suoi occhioni il cui confronto quelli di Betty Boop sono insipidi sul mondo, l'immaginare che al mio ritorno molto probabilmente faticherà con l'associarmi ad una foto che per un po identificherà con Baa-bba e che forse al mio rientro potrebbe gia pronunciare con R inclusa. Che tristezza! Con gli adulti, invece, pur essendo sempre e ancora difficile so che a nutrire l'affetto non è la quotidianeità, so che quello che conta rimane sempre e comunque, indipendentemente dalla distanza, che in questo caso non temo. Quasi sempre sono solo il comparire dei capelli bianchi, le decine di kg in meno o in più, le rughe case/macchine/arredamenti nuovi a farmi rendere conto che il tempo è passato, null'altro. Ma i bambini, Francesca no! Lei crescerà, si formerà, imparerà, ed io non la vedrò se non che in qualche fotografia che però non sarà mai come sentire la sua vocina pronunciare sempre parole nuove del nostro o suo linguaggio, i suoi boccoloni farsi lunghi e cambiare di colore, le sue manone giocherellare con le cose più insospettabili e cosciotte di burro sgabettare e farsi forti e veloci... Insomma, mi mancherà immensamente e già non vedo l'ora di tornare per vedere quanto è cresciuta e per ri- imparare a conoscerla e ri-farmi conoscere...
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