venerdì, luglio 14, 2006

Ciao a tutti, so che a leggermi siete sempre piu numerosi e che in risposta ai miei numerosi pensieri e turbamenti il calore che mi trasmettete e' sempre piacevole e a volte commuovente. Vi scrivo in una serata in cui i piedi e il sorriso sono distrutti cosi come lo spirito di vittoria che mi dovrebbe sostenere in situazioni di stress come questo e mi dispiaccio in anticipo se questa mia sara un flusso di pensieri forse scoordinato e senza molto senso. Oggi qui e' festa, per le strade vi sono ingorghi che fan si che a percorrere i soliti 5 minuti in macchina ci si impieghi 1 h e 45, e non esagero! non solo sembra di essere a Mombay, ma addirittura a Calcutta! un cosa indicibile. Uomini, uomini uomini. Un contrasto dietro l'altro. Quando in divisa da manager DEVO sorridere, appena esco dallo sfarzo protetto dall'aria condizionata che dimezza i gradi mi ritrovo immersa in un mondo in cui il sorriso e' poribito, una condanna, dove le donne non ci sono o hanno scoperta solo la pupilla. E questo e' simbolico di tutto qui a Dubayy, dove i tanto sognati sceicchi fanno a gara (letteralemente)per costruire la struttura piu alta PER PURO SFIZIO in qualsiasi fazzoletto di terra ancora disponibile e migliaia affittando le vite, mani sudore e energie di tutto quell'est asiatico che a migliaia vive ai confini della citta', del lusso, degli sfarzi, senza sosta. Sono confusa. Mi chiedo se sono per caso finita ai confini con la realta' quando al mattino, andando al lavoro li vedo ammassati su questi pullmini strapieni con le teste fuori dai finestrini non per respirare ma perche dentro non ci stanno. E la loro vita qui non vale niente. Che differenza ce' fra quella di uno sceicco e la loro? I soldi? Sono confusa, disgustata. Vivo ai confini di questa e quelle realta'. Convivo insieme a molti di questi grandi lavoratori che vengono qui perche non ci sono tasse a guadagnare lontano dalle loro famiglie che forse non vedranno piu cio che un nostro cliente nel resort spende per una bottiglia di acqua Evian. Soo un po disgustata. Mani sporche e occhiono neri iniettati di sangue che contrastano con queste vesti candide lunghe e un po trasparenti di questi omoni il cui nome e' sempre anteceduto da "HH: His HIghness", "Sua Altezza". Oggi ho visitato l'appartamento che sta a l 16 piano del mio resort del proprietario di questo, HH Sheikh Ahmed bin Saeed Al Maktoum, non ci sono parole per descriverlo. Cose high tech che non potevo neanche immaginare esistessero. Il bagno grande quanto 5 suite presidenziali... Non perdo altre parole per descriverlo. Venendo a me.... ieri sera ho partecipato al mio primo "party" ai confini di questa realta' organizzato dal Front Office Manager che va in vacanza in India per un mese e che e' una persona splendida oltre che uno stragnoccone e molto in gamba. Beh, si e' bevuto ai ritmi di musica anni 90, e per la gioia di mio padre (...) son stata contesa rispettivamente da un egiziano, keniota, tunisino (anzi 2!) e un mauriziano ( si dice cosi?!?!?). Essendo io ai confini, non e' stato fatto in uno dei club piu trandy della citta bensi in un giardino nel villaggio dello staff con 46 gradi e l'umidita e il sudore che trasudavano piu dell'alcohol. Un'avventura. Continuo a chiedermi cosa ci faccia io qui, cosa debba imparare oltre che l'arabo, l'hindi e beh, il lavoro.... Proprio non me lo so spiegare, nell'incertezza non mi rimane che proseguire e vedere cio che mi si dispieghera davanti anche se continua ad essere una dura, durissima lotta in cui i contrasti di cui sopra non aiutano. Vi abbraccio forte a tutti, devo scappare senno perdo il bus. Ma presto riaggiornero spero meno contrastata e un po piu fresca...
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