lunedì, luglio 10, 2006

E' dura...

Ciò che non mi distrugge, mi rende più forte. F.Nietzsche

Finalmente ad una settimana dal mio arrivo ho un po di tempo libero da dedicarmi e dedicarvi e rispondere alle mille domande che mi fate via email, e se riesco conto di implementare quel che diro qui via email in maniera un po piu personalizzata.
Beh, inutile dire che e' tutto bello facile ne che sia una passeggiata. Anzi...questa prima settimana e' stata e continuera ad essere estremamente dura, tant'e che mi sembra di essere qui da sempre e di non essere nessuno se non che cio che sono qui e adesso. MI costa fatica ricordare chi sono, da dove vengo, che non sono sola, perche ho scelto di fare questa ennesima esperienza... Molti di voi si sono stupiti di sapermi qui, e mi dicono..."tu?!?la'?!?!?" beh...effettivamente ci azzecco veramente molto poco con questo mondo a 5 stelle fra hummer e piste da sci... proprio pochino, forse nullla ed e' proprio da qui che nasce la durezza dell'esperienza. Coloro che mi conoscono un po meglio sanno pero che non mi piacciono le cose semplici e devo sempre "to challenge myself", sfidarmi... e diciamo che questa sfida e' decisamente piu' difficile di cio che credevo, quasi inimmaginabile e difficile da descriversi, cosi come le foto non rendono giustizia, neanche queste parole potranno darvi idea della realta' che sto vivendo...
Cerchero' comunque di darvi un idea, dei nomi alle maggiori difficolta' incontrate sin ad ora. Primo, non ci sono europei o meglio dire, i bianchi sono pochi e, seppur questo sia cio che piu mi entusiasma delle esperienze che sto vivendo di recente, adesso rende tutto piu difficile soprattutto perche non capisco un benemerito cazzo dell'inglese dei miei 899 colleghi. Tutti e dico TUTTI non solo nel mio resort ma nella citta' sono indiani, pakistani, filippini con minoranze di arabi (locali che sono circa il 10%, lo giuro!), indonesiani, nepalesi, egiziani, messicani. E la lingua, vi assicuro, quando e' la stessa con cui si deve lavorare, e' un problema. Ed io che credevo di sapere l'inglese mi ritrovo come quando a 18 anni mi sono catapultata in Inglilterra con 2 bimbi da guardare non facevo che annuire e far finta di capire onde evitare di sembrare deficiente. Esattamente come 10 anni fa. Un casino!
Altra difficolta' legata a cio e' la diversa sensibilita', ironia, rapportarsi agli altri, verso il lavoro, il caldo che per me e' un qualcosa di molto vicino al limite di sopportabilita' umana dovuto all'umidita' che non solo penetra ma ti insegue ovunque, anche sotto al continuo getto di aria condizionata che qui e' indispensabile come l'acqua. Diversita' che un giorno saranno motivo di "sggezza" ma che adesso ingigantiscono la solitudine. Sempre lagato alla mia diversita' il fatto che tutti conoscono me ma io non riconosco nessuno, per me sono tutti esattamente uguali con lo stesso identico nome. Capelli, pelle e occhi neri. E questo, credetemi e' un vero problema essendo il mio resort MASSIVE, grande come una citta' e il mio ruolo un punto di riferimentoe filtro per e fra tutti i dipartimenti e gli ospiti. Un gran casino. Mi son gia persa almeno 20 volte fra un ristorante e una cucina, un cunicolo del back of the house e una suite imperiale cercando il tailor piuttosto che la mia successiva "lezione". Adesso sono in training, ogni ora circa vengo adottata da occhi diversi in dipartimenti altrettanto diversi. Imparerei moltissime cose se capissi tutti e tutto, cose interessantissime sull'ospitalita' e sul turismo che, qui, come per l'inglese, credevo di conoscere, invece...
Beh, il training durera' all'incirca uno o due mesi dato che il ruolo che dovro' ricoprire non solo mi spaventa tantissimo ma richiede che io sappia tutto tuttissimo e conosca tuttissimi nel resort. Il lavoro anche e' decisamente al di sopra delle mie aspettative e -temo- talvolta anche delle mie capacita'. Molto duro, competitivo, richiede studi, conoscenze di campi e cose che non so neanche pronunciare ma credo che possa piacermi e anche molto... ed e' questo al momento a farmi lottare per farcela.
A semi-posteriori non posso che pensare che tutto sia strettamente collegato, che ogni eseprienza ci prepara insonsapevolmente a quella successiva, il mio vaiggio in India, i mesi trascorsi alle Maldive, gli anni in giro per Columbus...
Non posso evitare di pensare anche che tutto sia simbolico anche del mio centrare poco con questo posto, i miei capelli indomabili, ribelli e illegabili che seppur tagliati come da richiesta del mio boss continuano a esser rifiutati dal management perche inadatti al luogo, i miei piedoni che soffrono terribilmente a stare 10 ore al giorno su un tacco con il costante sorriso e...beh... cose che fanno parte di me, che non posso cambiare. Lottero finche non mi verra chiesto di farlo, e temo che prima o poi possa acccadere...
Al di la di questo la citta' e' un qualcosa di indescrivibile, e' un posto in cui si puo potenzialmente vivere bene, c'e' tutto cio che si puo immaginare e oltre. I centri commerciali non hanno nulla a che vedere con i nostri, sono da vedere, da vivere, da assaggiare. L'altro giorno nel vedere la pista da sci in mezzo ad uno mi sono letteralmente commossa... I pochi sceicchi che si aggirano di bianco vestiti sono molto orgosliosi, fieri, non incrociano mai lo sguardo con nessuno, guardano oltre, sempre... hanno un fascino che non vi so descrivere... la citta', quella luccicante, alla fine non e' che la materializzazione dei loro sogni...
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