21 AGOSTO
Acqua che scorre, età che avanza, fiori che cadono. Quali di questi potrà mai ascoltare la parola:
ASPETTA.
A.-no-Narihira
28 o 29?... ho trascorso ore a discutere con un amico su quanti anni stessi compiendo pur sapendo che lui aveva ragione: ho appena finito di vivere il mio 28esimo anno e sto iniziando a vivere il mio 29esimo, per cui se mi chiedono quanti anni ho non posso piu dire quel numero li, con l'8 finale, bensi.... beh.... sapevo sin dall'inizio che aveva ragione lui, ma non volevo ammettere che mi sto avvicinando ai 30, accipicchia! ENTA... a dire il vero non è che mi sia mai importato molto il fatto dell'età, del tempo che passa, ma vabbeh, oggi, proprio oggi non posso far a meno che pensarci... cosi come tutte le volte che ho incontri ravvicinati con specchi in luci sotto alla quali non sceglierei mai di scrutarmi, ma a volte capita, soprattutto qui dove il marmo luccica e gli specchi sembrano essere ovunque, dietro ad ogni angolo... e quelli, cosi come il tempo non perdonano proprio mai... ma vabbeh... giornata di sum up, di pensieri, di considerazioni sul operato e cio che si sarebbe potuto fare ma sopratutto sul dove si sta andando... o meglio.... dove mi sto perdendo... mi sembra ieri che da ragazzina immaginavo i miei 30 in maniera completamente agli antipodi rispetto a quella che è la mia realtà di oggi che solo per l'età son giunta laddove quella bimba si divertiva a fantasticare di big gyms e... chissà se è una esperienza comune anche per voi o vale solo per me, che sono persa in giro per il mondo... certo se penso a questo non mi rallegro molto, ma se non ci penso va bene... penso di poter dire che porto con orgoglio le mie rughette sotto e di lato agli occhi. Sono segno dell'esperienza. Ironia vuole che mi sembri di aver fatto cio che non avrei mai immaginato e nulla di cio che avrei dovuto fare secondo gli occhi della bambina che ero e che molti dei miei coetanei hanno fatto,almeno in apparenza. Ho viaggiato, vissuto e assaggiato molte strade, culture e cucine ma non mi sono mai confrontata con la realtà della routine di una relazione che non fosse virtuale o a senso unico, ho cambiato tante case quanti vestiti ma non ho mai pagato una bolletta, ho preso tanti aerei, biglietti di autobus ma mai fatto un abbonamento annuale della stessa tratta, mi son svegliata con tante luci, finestre, temperature in cui immergermi ma non ho mai avuto modo di vederle cambiare se non che partendo verso nuove latitudini. Conosciuto un sacco di gente di tutti i colori, con diverse abitudini alimentari, forme di occhi e nasi ma mai plasmata con una di queste... Insomma...
1 Comments:
ciao Barbara
io ho fatto l'esatto contrario, da bambina sognavo il tuo stile di vita, volevo conoscere il mondo, non mettere radici in nessun posto, ma sentirmi cittadina del mondo. Volevo fare la giornalista o il medico per andare in quei luoghi dove nessuno voleva andare, ma non per fama e successo, ma per essere veramente utile e sentirmi realizzata.
Invece mi sono innamorata talmente forte che non avrei mai potuto lasciarlo neppure per un'ora, con lui mi sentivo veramente realizzata, tutto il resto non contava più, così ci siamo sposati abbiamo procreato e il lavoro è diventato solo il mezzo con cui poter vivere una vita decente e a distanza di 22 anni è ancora così, non mi sono mai pentita di questa scelta e di non aver realizzato quei progetti.
Non sò il futuro cosa mi riserverà, ma il mio sogno resta quello di invecchiare con lui, di stare, nelle sere d'estate, sul balcone a giocare a carte prendendoci in giro.
Se così non sarà, magari, potrò realizzare ugualmente i miei sogni da bambina.
Non bisogna mai rimpiangere le proprie scelte, meglio mettere i propri sogni insoddisfatti in un cassetto, ogni tanto vai ad aprire quel cassetto li guardi ne parli con qualcuno e forse un giorno si potranno tirare fuori e se così non sarà, li lasceremo in eredità, sicuramente qualc'unaltro li realizzerà per noi.
un abbraccio fortissimo Patty (Caluso)
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